Primo Levi

Conversazione e dibattito con Giovanni Tesio
Le idee, il pensiero, la vita e le opere di un testimone del Novecento

Lunedì 13 gennaio – Ore 21.00
Lodi – Aula Magna Istituto A. Bassi – via Porta Regale 2

 

Primo Levi è stato uno degli scrittori italiani più importanti del secolo scorso. E’ una figura fondamentale per capire il dramma e le conseguenze dell’Olocausto. Alcuni dei suoi scritti sono considerati una pietra miliare della letteratura italiana.
Nasce a Torino nel 1919 da una famiglia ebrea di intellettuali piemontesi. Laureato in chimica e chimico di professione, diventa scrittore dopo la traumatica esperienza della deportazione nel campo di lavoro di Monowitz, che faceva parte dello stesso complesso del più noto Auschwitz.
È questo l’evento centrale della vita di Levi che fa scattare la molla della scrittura sentita come una necessità di confessione, di analisi, oltre che un dovere morale e civile. Il ricordo ed il trauma mai superato della deportazione e dell’esperienza di Auschwitz è anche probabilmente alla base del suo suicidio, avvenuto nel 1987.
Fino al ’38 Primo Levi è uno studente con la passione della chimica; le leggi razziali gli fanno aprire gli occhi sulla natura del fascismo e lo spingono verso l’azione politica. Alla fine del ’42 entra nel Partito d’Azione clandestino e dopo l’armistizio dell’8 settembre del ’43 si unisce a un gruppo partigiano della Valle d’Aosta. Catturato dalle milizie fasciste il 13 dicembre dello stesso anno, viene internato nel campo di concentramento di Fossoli e nel febbraio del ’44 deportato ad Auschwitz. Nel Lager, dove rimane circa un anno, Primo Levi riesce a sopravvivere grazie a circostanze fortunate, che ricorderà per tutta la vita. Racconterà infatti:
Sono stato fortunato: per essere stato chimico, per avere incontrato un muratore che mi dava da mangiare, per avere superato le difficoltà del linguaggio…; mi sono ammalato una volta sola, alla fine, e anche questa è stata una fortuna, perché ho evitato l’evacuazione dal lager: gli altri, i sani, sono morti tutti, perché sono stati deportati verso Buchenwald e Mauthausen, in pieno inverno“.
Una figura poliedrica, che ci pare meriti di essere maggiormente conosciuta, con moltissimi interessi e competenze: chimico, scrittore, poeta, scienziato, oltre che testimone dell’orrore nazifascista.
Ce lo presenterà il prof. Giovanni Tesio, docente universitario, scrittore e grande conoscitore del pensiero, della vita e delle opere di Primo Levi.
La relazione del prof. Tesio sarà intervallata dalla lettura di alcuni brevi ma significativi passi dell’opera di Primo Levi.