La Giornata di Studio

Sabato 16 marzo si è svolta presso il Seminario Vescovile di Lodi, la giornata di studio “L’origine”, organizzata dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Sant’Agostino” di Crema, Cremona, Lodi, Pavia, Vigevano cui hanno preso parte, oltre ai docenti e agli studenti dell’ISSR anche alcune classi quinte di scuole secondarie di secondo grado.

Dopo il saluto di mons. Gianotti, vescovo di Crema e Moderatore dell’ISSR, il prof. Giacomo Raffo ha presentato e introdotto i relatori.

La prima relazione è stata quella di Giovanni Bombelli, docente di Filosofia del Diritto presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, intitolata “Causa, inizio, principio, origine” con cui ha voluto tracciare il perimetro concettuale della giornata.

Gli argomenti in questione, ha rilevato Bombelli, non sembrano più attuali, eppure ci è possibile intuire l’urgenza di una risposta nel fatto che in esse siamo coinvolti personalmente e tentiamo di ordinarne il senso attraverso la categoria universale di “narrazione”. Per questo siamo tutti un po’ filosofi: la filosofia, infatti, come già rilevava Aristotele, nasce da una reazione, da un impatto emotivo con la realtà. In merito poi ai concetti di causa, inizio/principio e origine, da una parte il discorso non può limitarsi a costruire una semplice relazione simmetrica causa/effetto: attraverso la riflessione sulle implicazioni dei concetti di inizio/principio giungiamo all’ampio concetto di origine che si avvale della narrazione e del simbolo per farci passare dalla mera temporalità delle cause, a quella dimensione atemporale che rinvia alla dimensione esistenziale.

A seguire, Paolo Montagna, docente del Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Pavia, con la sua relazione “La scienza di fronte al mistero: metodo, limiti, atteggiamento”. Montagna, già presidente dell’AC di Pavia, ha subito precisato che quando ci si definisce scienziati credenti non si fa riferimento a “due vite parallele”, ma ad un unico impegno, non privo di difficoltà, ma caratterizzato da unità. L’uomo di scienza è un indagatore che usa il metodo scientifico e non altri approcci pur legittimi, ma non scientifici. Indagare sull’origine vuol dire fare un cammino nello spazio e nel tempo, prime grandezze fisiche misurabili, osservabili, esplorando l’universo osservabile fino a cogliere i “residui fossili” del Big Bang avvenuto 14 miliardi di anni fa, ormai sperimentalmente ben confermato ma con ancora diverse questioni aperte come ad esempio l’esistenza della materia e dell’energia oscura.

Ha concluso la giornata di studio la relazione di don Marco D’Agostino, rettore del Seminario di Cremona e docente di Esegesi Biblica presso l’ISSR “S. Agostino”, intitolata “In principio Dio disse”. Accostando il testo di Genesi 1, dopo tutti i tipi di analisi possibili, come in un quadro, nessuno può togliere il piacere della fruizione. L’autore di Genesi 1 è come un pittore che prende il pennello e descrive; tuttavia la nostra preoccupazione è sempre incentrata sulla verità intesa come autenticità dell’accaduto (“ma è vero?”). L’autore di quel quadro non si è posto però le stesse domande: una cosa può essere ‘vera’ senza essere capitata. Che cosa c’è all’origine di quel testo? Gesù non è lontano da quella prospettiva: una parola produce i suoi effetti. Genesi 1 è dunque una tela dipinta, una liturgia cantata. Il rapporto tra Bibbia e scienza è in realtà un falso problema, generato dal non essersi parlati. Siamo chiamati a stupirci, a meravigliarci, perché all’origine c’è una benedizione. Non dobbiamo porre l’attenzione su ciò che è capitato, ma su ciò che continuamente continua a capitare. Genesi 1 dice a noi che è avviato il processo di vita che Dio sta a portando a compimento.

Il vivo dibattito formale e informale, alla fine delle relazioni e nella pausa caffè, ha fatto emergere quanto sia stata apprezzata e recepita dai partecipanti questa giornata di studio promossa dal nostro ISSR.

Don Lorenzo Mancini  

ISSR “S. Agostino”