L’ordinazione episcopale di mons. Pagazzi

Monsignor Cesare Pagazzi è stato consacrato vescovo oggi pomeriggio, sabato 10 febbraio, alle ore 16 nella cattedrale di Lodi. La celebrazione con il rito di ordinazione è stata presieduta dal cardinale José Tolentino de Mendonça e concelebrata dal vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti.

Diciotto i vescovi presenti, da Roma sono arrivati anche venticinque sacerdoti del Seminario Lombardo. Per Gradella e Nosadello, comunità di origine di don Cesare, gli unici posti riservati in una cattedrale gremita.

La terra di San Bassiano e la Chiesa che fondò nel quarto secolo sono partecipi di un dono che impegna per grazia tutti noi a trarre dal tesoro della fede cose nuove e antiche. Il nuovo arcivescovo potrà andare nella missione ecclesiale, non sapendo le cose che verranno, ma nella certezza che lo Spirito tra vicoli e tribolazioni porterà a termine il suo messaggio: rendere testimonianza alla sua grazia. Affinché il suo cuore non si allontani mai dal Signore”. Così il vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti nel saluto iniziale della celebrazione. “Sentiamo vicino Papa Francesco, che abbiamo visto nella visita ad limina. Sentiamo vicino il Dicastero per la Cultura e l’educazione cattolica, quasi in diaspora lodigiana oggi, salutiamo il cardinale Prefetto, l’arcivescovo segretario e i sottosegretari e tutti i componenti con il quale il nuovo arcivescovo collaborerà, affinché cultura ed educazione incontrino sempre più il pensiero di Cristo, nell’imprescindibile scelta del dialogo con tutti”, E poi un saluto alla “piccola e amata parrocchia di Gradella, posta alla soglia del territorio diocesano, dedicata alla Santissima Trinità ma anche a San Bassiano, parrocchia che può vantare da oggi i natali di due vescovi”.

Il cardinale José Tolentino de Mendonça ha detto: “Siamo questo pomeriggio un po’ l’autobiografia di don Cesare, ognuno di noi rappresenta una parte del suo cammino, che in questa celebrazione riceverà la pienezza del sacerdozio. Ricordiamo la sua famiglia, suo fratello, i familiari, i genitori nel cielo. Con questo ricordo di una Chiesa sempre più ampia, che nessuna cattedrale è capace di radunare, siamo l’icona di una realtà immensa. In una sorte di Pentecoste che è l’ordinazione di un vescovo, che lo Spirito Santo sia il protagonista della storia della Chiesa e riempia il cuore e la vita del vescovo che sarà ordinato”.